mercoledì 8 febbraio 2017

old glimpses

Il collegio femminile St. Mary era un edificio vecchio e lugubre, gestito da un gruppo mal selezionato di suore appartenenti al credo cattolico.
In netto contrasto con le consuetudini moderne in materia di educazione genitoriale e scolastica, nell'istituto si doveva sottostare a regole molto severe e l'infrangerle spesso significava subire punizioni corporali.

Sabrina non aveva mai odiato quel luogo, ci era cresciuta fin da piccola, adottata dall'istituto stesso, pertanto era abituata al senso di claustrofobia e distacco che invece le altre compagne accusavano in modo presso che costante.

Ciò che non sopportava era stare seduta, assolutamente composta ed attenta durante le lezioni, con l'insegnante che mentre spiegava passava tra le file dei banchi per controllare che nessuno si sentisse anche solo minimamente schiacciato da una noia che era in fin dei conti impossibile da ignorare. Sabrina aveva calcolato attentamente i tempi di percorrenza e si era così tanto abituata a comprendere i movimenti del corpo delle suore che difficilmente veniva scoperta piegata in avanti, a disegnare qualcosa su un foglio di carta precedentemente occultato dal pesante tomo oggetto della lezione.
Tuttavia qualche volta accadeva e veniva spesso punita molto severamente, oltre che accusata di guidare le altre compagne verso tecniche, da talune suore definite efficacemente demoniache, per infrangere gli obblighi collegiali in modo sistematico.

Le vere problematiche arrivarono durante il periodo adolescenziale. La maggior parte delle sue compagne di classe spesso avevano il weekend libero e lo passavano in famiglia e con gli altri coetanei al di fuori del mondo scolastico, lontano dall'oppressione dell'istituto, che era visto ed accettato come un male limitato nel tempo e nello spazio.
Sabrina invece non poteva godere di questi svaghi così spesso e le poche volte che le era permesso di uscire doveva essere in compagnia delle pochissime altre orfane adottate dall'istituto ed accompagnata da una suora.
Alle tecniche di elusione elaborate nel corso degli anni si unirono quindi anche veri e propri metodi di evasione, applicati in modo costante e sistematico. Fu così che vide per la prima volta in completa libertà il mondo esterno, gioendo delle sue offerte e facendo le più svariate esperienze, spesso prive del benché minimo scrupolo morale. L'attrazione sessuale divenne uno dei principali motivi delle uscite notturne, ma non il motivo esclusivo e alle compagne che la tradivano rivelando di queste sue sortite illegali lei riservava lo stesso trattamento e le stesse ripercussioni corporali che le suore le comminavano.

Trascorse in questo modo gli anni fino alla maturità legale, dopo la quale abbandonò l'istituto, liberandosi della quasi totalità di atteggiamenti e comportamenti che per anni aveva dovuto tenere, per nascondere la sua vera inclinazione morale e spirituale che ora era libera di esprimersi e portarla dove aveva sempre desiderato essere.

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