Di rado dormiva per tutta la notte senza mai svegliarsi, anche quando era stanca o non era in salute ogni tanto riprendeva coscienza, forse per la posizione un po' scomoda in cui si trovava o forse, come piaceva pensare a lei, perchè l'oscurità sussurrava al suo inconscio segreti osceni.
Si era svegliata anche dopo un'intera serata passata a casa di Mad; un appartamento molto essenziale, dall'arredamento poco fine, grossolano, ma se non altro pulito.
Al primo risveglio aveva avuto freddo, si era addormentata completamente nuda e scoperta, quindi aveva tirato su il lenzuolo e si era girata dall'altra parte per riprendere a dormire.
Non ci era riuscita, sentiva che qualcosa era fuori posto; d'istinto si era girata dal lato della semidea allungando il braccio per agganciarla e trascinarsi contro di lei, ma la mano aveva incontrato solo il materasso.
Mad era in piedi davanti alla finestra a fumare; Sabrina scivolò fino al bordo del letto, scostando le coperte, appoggiò i piedi per terra e mosse quei pochi passi, lenti, per colmare la distanza con la semidea. In modo non sufficientemente silenzioso da non farsi notare.
Quando arrivò alle spalle di Mad, fece scorrere un dito lungo la sua schiena e poi la cinse in un abbraccio, piantandole le unghie nei fianchi: il suo modo di farle sapere che era lì.
Mancano due giorni all'apocalisse
Strusciò la testa con i capelli scompigliati sulle scapole dell'altra, che non rispose se non con un cenno della testa rallentato dai fumi della Marijuana.
E non è un buon motivo per stare svegli. Ho freddo.
Appoggiò l'orecchio sul torace della bionda, lasciandosi trasportare dal suo respiro regolare che, di tanto in tanto accelerava o rallentava, senza apparente motivo. Da quella posizione gettò lo sguardo indietro a magnificare con superficialità la stanza.
Non aveva portato la solita borsa con i suoi arnesi, quella sera. Dopo che Mad l'aveva aiutata con il suo potere superumano avevano deciso di passare a casa sua la notte e Sabrina si era concessa ed aveva preteso concessione senza alcuna condizione.
Avvilupparsi così come era capitato, lasciandosi trasportare, le aveva fatto bene. Poteva ancora sentire il sapore in bocca di quello scorcio di vita così ordinario e normale secondo le persone comuni. Niente artifizi, niente pulsioni ritenute malate.
Dai
Le sussurrò, piantandosi davanti e cercando di spingerla verso il letto, ma Mad si era dimostrata più volte detentrice di una forza fisica ineguagliabile, per cui non riuscì a smuoverla di un millimetro, nè a dissuaderla dal continuare a fumare.
Alla fine Sabrina lasciò perdere e tornò verso il letto, per sdraiarsi sotto le coperte. Ci vollero solo un paio di minuti prima che Mad la raggiungesse e la abbracciasse in una morsa salda e costrittiva, non dolorosa.
Non aveva capito da subito cosa le era piaciuto della bionda semidea. All'inizio pensava fosse la sua propensione per la perversione fisica, ma quella notte aveva realizzato che era la sua totale mancanza di controllo e di potere nei suoi confronti. Sabrina era completamente alla mercè di quella donna, non poteva costringerla a fare nulla, non poteva forzarla ad essere ciò che non voleva. Se lei voleva del sesso bastava che lo chiedesse, eppure nonostante non avesse ottenuto mai alcun rifiuto, sapeva che, in fondo, non c'era mai nulla di scontato.
Girati
Obbedì.